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ArcheoMateria: il vetro contemporaneo di Michela Cattai

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ArcheoMateria: il vetro contemporaneo di Michela Cattai entra in dialogo con l’antico al Museo archeologico nazionale di Venezia

MILAN, ITALY, September 25, 2025 /EINPresswire.com/ -- Dal 30 ottobre al 30 novembre il Museo archeologico nazionale di Venezia – parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna ospita la mostra ArcheoMateria dell’artista e designer Michela Cattai, a cura di Francesca Giubilei, con l’intervento della storica del vetro Rosa Barovier Mentasti.

L’esposizione nasce dall’incontro tra la ricerca contemporanea di Cattai e la prestigiosa collezione permanente del Museo, trasformando le sale espositive in un vero e proprio laboratorio poetico, dove materia, forma, luce e memoria si intrecciano.

Nelle sale il percorso si articola presentando oltre venti opere in vetro realizzate dall’artista nell’arco degli ultimi anni, con la volontà di approfondire la relazione tra il vetro contemporaneo e la statuaria classica. La storia del Museo, che è legata alla Venezia collezionista e al suo rapporto con l’antico, incontra così la tradizione vetraria muranese, che dal XV secolo rese la città un centro di eccellenza artistica. In questo contesto il vetro, che divenne simbolo di lusso e arte grazie a Murano, si lega alla scultura classica, rinnovando l’antico interesse della città per il vetro e il marmo. Il vetro di Cattai si pone quindi come eco contemporanea della scultura classica, attraverso appropriazioni e reinvenzioni dei motivi estetici tradizionali: scanalature, pieghe e chiaroscuri.

Due nuove serie segnano il cuore della mostra. ArcheoMateria indaga il concetto di reperto come oggetto di contemplazione estetica: forme ancestrali di vetro, intaccate da filamenti metallici, sembrano emergere da un tempo sospeso tra passato remoto e presente. Colonne d’aria, invece, richiama i fusti scanalati delle colonne antiche, trasformando il vetro in elemento leggero e dinamico, con superfici ritmate da pieni e vuoti.


L’espressività delle opere di Cattai si rivela quindi nella capacità di mettere in movimento la materia: pieghe profonde, scanalature e rilievi offrono diversi piani alla rifrazione della luce, dando vitalità agli oggetti. Le superfici satinate e arricchite da dettagli lucidati e preziosi metalli, esaltano il dialogo tra luce e volume, morbidezza e rigore formale.

ArcheoMateria testimonia così la forza della ricerca di Michela Cattai, capace di sondare i legami tra materia e luce, tradizione e innovazione, restituendo al vetro la sua dimensione simbolica ed espressiva più autentica.

Il Museo archeologico nazionale di Venezia diventa, per Cattai, il luogo perfetto per esporre le sue opere: un museo che nasce dalle generose donazioni del patriziato Veneziano alla Serenissima, a partire da quella di Domenico Grimani a cui fece seguito la donazione del nipote Giovanni nel tardo Cinquecento. A questi lasciti si unirono quelli di altri nobili veneziani e si costituì, così, una delle prime raccolte pubbliche di arte antica che divennero, poi, Museo grazie al lavoro di Carlo Anti, illustre classicista, professore di Archeologia e in seguito Rettore dell’Università di Padova, negli ’20 del Novecento. Il Museo archeologico nazionale di Venezia racconta, quindi, un processo di coinvolgimento attivo del patriziato veneziano nel rafforzamento del prestigio dello Stato, testimone del desiderio di associare a Venezia una tradizione storica che, pur non facendo parte della sua fondazione, potesse legittimarla come potenza culturale, politica e militare. Negli anni le sale del Museo hanno ospitato diversi interventi di arte contemporanea, per sottolineare un dialogo attivo tra le epoche e le discipline. Parte integrante del percorso espositivo del Museo è il Cortile dell’Agrippa, tornato attivo come ingresso a maggio del 2025 e che si aggiunge all’ingresso dal Museo Correr. Questa novità sancisce l’avvio di un importante processo di riallestimento: il percorso di visita viene così restituito nell’ordine originario voluto tra il 1924 e il 1926 da Carlo Anti. L’itinerario guida il visitatore attraverso una lettura cronologica dell’arte greca e romana attraverso la scultura, dal V sec. a.C. alla tarda età imperiale.

L’allestimento, ideato dall’artista, è realizzato da CIMENTO, azienda italiana che opera nel campo del design e dell’architettura, sviluppando materiali innovativi, che combinano funzionalità, sostenibilità e qualità espressive, grazie alla ricerca di texture materiche e profonde e cromie sofisticate. Sponsor dell’evento inaugurale è Terre D’Aenòr.

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